Libro 3: seconda edizione

La Sciagura di Uragada è di nuovo disponibile su Amazon, nella seconda edizione. In questi giorni il libro è stato revisionato da Francesca Ghiribelli , con la quale abbiamo deciso di apportare anche delle piccole aggiunte. In sostanza, oltre a rendere il testo più scorrevole e privo di errori, ho modificato i seguenti punti: - Ziran DoppiaSaetta ha avuto un piccolo approfondimento psicologico. Non era un mio personaggio principale, ma lo è diventato per esigenza narrativa. L’avevo lasciato ai margi intenzionalmente, eppure, come capita spesso a noi scrittori, i personaggi fanno ciò che gli pare e quindi Ziran si è preso più spazio di quanto io avessi deciso. Quindi era giusto dare una piccola occhiata nella sua testa. - Krista Uno dei capitoli che la riguardano (Filtro d’Amore), lo avevo inserito per ultimo, appena finito il libro, rendendomi conto che lei, al contrario di Ziran, era fondamentale per la trama. Non faccio spoiler, quindi non posso spiegare qui le mie aggiunte nei capi

Chi Sono

Sono nata nel 1987 in Russia, dove ho vissuto i  primi dieci anni di vita. Gli ultimi tre passati negli orfanotrofi. Mi hanno segnata, lo ammetto. Concetti come la “vera" solitudine, la fame, il desiderio di possedere qualcosa di personale, mi sono rimasti impressi.

A cavallo del ’97 e ’98, a dicembre, sono arrivata in Italia. Sono stata adottata da una famiglia siciliana. Infatti ho imparato prima il dialetto e poi l'italiano. I veri insegnanti sono stati i libri: una raccolta di 100 favole e fiabe, la collana “piccoli brividi" e da lì ho iniziato a leggere di tutto.

Ho provato a frequentare l’università. Era noiosa e non mi insegnava un “mestiere". Colpa mia, non avevo un vero obiettivo e di conseguenza ho perso interesse. Ho preferito lavorare. Per sei anni ho impartito lezioni private, tutte le materie. Lo adoravo, mi rendeva appagata e incapace di formulare una frase di senso compiuto alla sera. 

 A febbraio del 2020 ho seguito l'amore. Mi sono trasferita in Austria.

Vivo con il mio ragazzo e il nostro cane di razza Spitz tedesco nano. Lavoro presso un ristorante e provo a imparare il tedesco dialettale della zona. Nel tempo libero, manco a dirlo, scrivo.

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Il mio genere

Fantasy. Sì, ne sono convinta: adoro il fantasy e lo sento così mio che non sento l'esigenza di poter scrivere altro. Il fantasy è il mio rifugio, un mondo in cui immergersi e sparire dalla vita quotidiana. Forse per questo non amo altri generi, così simili a ciò che viviamo ogni giorno.

Il fantasy è l'ambientazione, ma racchiude poi altro. Romantico, avventura, azione o mistero? Ecco, qui vi direi tutti. Alcuni racconti virano sul romantico, altri sul mistero, la storia di Kibi (secondo libro) è soprattutto di avventura e azione. Ogni storia ha più influenze di un genere o di un altro, e io specifico sempre di quale si tratta.

Il mio stile

Piacevole, è la parola chiave, così come scorrevole. Non mi interessa il linguaggio ricercato o dimostrare di sapere termini sconosciuti ai più. Io voglio, e pretendo, che il lettore si focalizzi sulla storia, non sul mio stile. Non vorrei mai costringere il mio lettore a stare con un dizionario in mano mentre legge o soffermarsi ogni due e tre per ogni parolona. Per carità, sarà una scelta di altri. Non la mia. Per me, le parole semplici, intuitive, servono per lasciare al lettore la mente libera di creare le immagini, gli ambienti e i protagonisti.

Pubblico

A chi sono rivolti i miei racconti? Oserei dire ai ragazzi (ma poi a chiunque), perché evito scene di sesso esplicito e linguaggio volgare. Ma è ovvio che senza violenza, specie del genere fantasy, non è possibile generare la storia. Quindi sì, esiste la violenza nelle mie storie, anche se, a volte, racchiuse in poche parole o persino "suggerita", ma non spiegata. Esistono le guerre, il sangue e il dolore, psicologico e fisico. Questi sì, per forza. Non il sesso, non violenza sulle donne o peggio, parolacce pochissime in alcune storie e assenti in altre.

Il mio nemico

La noia. Quella che mi fa chiudere libri iniziati benissimo e poi persi in un brodo allungato di capitoli che non hanno motivo di esistere. Ecco cosa detesto, da lettrice, perciò il mio scopo è non annoiare. Ogni protagonista ha il suo perché, ogni capitolo non si conclude senza che sia successo qualcosa, e quel qualcosa deve essere utile alla storia o non accade proprio. Non mi interessa se il capitolo è di poche pagine o mando avanti il tempo per anni; basta che la storia prosegue. Non la mia voglia di raccontare gli "extra", quelli possono essere messi altrove, appunto come tali. Perciò io stessa cancello capitoli interi se mi trovo "annoiata" da ciò che ho scritto!

I miei obiettivi

Crescere, tanto per cominciare. Pubblicandomi da sola, con un solo romanzo pronto, neanche io avevo le idee chiare su quale fosse davvero il mio stile e cosa avrei voluto scrivere. Forse anche per questo i miei racconti sono abbastanza diversi. Diciamo che sto sperimentando, tra una storia e l'altra, scrivendo ciò che mi passa per la testa.

Per il momento voglio completare il ciclo delle Leggende di Erengrud: sette racconti autoconclusivi e tutti brevi, ciascuno ambientato in un pianeta diverso e con protagonisti differenti. Un laboratorio di scrittura che mi sta lasciando scoprire me stessa, il mio stile e le mie capacità.

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