Libro 3: seconda edizione

La Sciagura di Uragada è di nuovo disponibile su Amazon, nella seconda edizione. In questi giorni il libro è stato revisionato da Francesca Ghiribelli , con la quale abbiamo deciso di apportare anche delle piccole aggiunte. In sostanza, oltre a rendere il testo più scorrevole e privo di errori, ho modificato i seguenti punti: - Ziran DoppiaSaetta ha avuto un piccolo approfondimento psicologico. Non era un mio personaggio principale, ma lo è diventato per esigenza narrativa. L’avevo lasciato ai margi intenzionalmente, eppure, come capita spesso a noi scrittori, i personaggi fanno ciò che gli pare e quindi Ziran si è preso più spazio di quanto io avessi deciso. Quindi era giusto dare una piccola occhiata nella sua testa. - Krista Uno dei capitoli che la riguardano (Filtro d’Amore), lo avevo inserito per ultimo, appena finito il libro, rendendomi conto che lei, al contrario di Ziran, era fondamentale per la trama. Non faccio spoiler, quindi non posso spiegare qui le mie aggiunte nei capi

Recensione: The Midnight Sea (Libro 1)

Il Quarto Elemento - The Midnight Sea - Libro 1
di Kat Ross.

Descrizione
Nazafareen vive per la vendetta. È una ragazza dell’isolato clan Four-Legs e tutto ciò che sa dei Water Dog del Re è che legano a sé delle creature malvagie chiamate daeva per proteggere l’impero dai non-morti. Ma quando arrivano degli esploratori per reclutare persone con il dono, afferra al volo l’opportunità di unirsi alle loro file per dare la caccia ai mostri che le hanno ucciso la sorella.
Segnata dal dolore, è disposta a pagare ogni prezzo, anche se significa legarsi a un daeva chiamato Darius. Umano solo nell’aspetto, possiede un potere terrificante, controllato da Nazafareen. Ma i bracciali d’oro che li uniscono hanno un indesiderato effetto collaterale. Ciascuno prova le emozioni dell’altro, e l’umana e il daeva cominciano a diventare pericolosamente intimi.
Mentre inseguono un nemico mortale lungo l’arida Great Salt Plain fino alla scintillante capitale Persepolae, dissotterrando i segreti del passato di Darius, Nazafareen è costretta a mettere in dubbio la schiavitù dei daeva e la sua stessa lealtà nei confronti dell’impero. Ma con un male antico che si agita al nord e un giovane conquistatore che controlla l’ovest, il destino dell’intera civiltà potrebbe essere in pericolo…

Generale
Ciò che mi ha convinta a leggere questo libro è questo bracciale e l’intrigante conseguenza del “legame” con una creatura maligna. Che sia poi un fantasy puro, meglio ancora.

La storia entra nel vivo fin dal primo capitolo, momento in cui la protagonista perde sua sorella. Inutile negare che basta leggere questo per decidere di proseguire.
I personaggi sono ben definiti, profondi e spesso velati da quel mistero che si contrappone tra ciò che vede, e quindi può intuire, la protagonista e ciò che sono realmente gli altri, lasciando quindi intatto l’unico punto di vista (adoro). Personaggi che evolvono nel corso delle pagine, trasformandosi nel bene o nel male.

Il fulcro del libro è il legame che si crea con questo daeva, Darius. Qui il cuore batte più volte, nonostante le scene culminanti risultano troppo fugaci, ma così intensi che spesso ho preferito rileggere le tre righe per poter assaporare al meglio l’accaduto. Una piccola pecca, a mio parere.

La narrazione inizia con la formazione della protagonista e gli insegnamenti che condizioneranno il suo credo e la sua visione del mondo, per poi stravolgere il tutto di fronte le verità. Passaggio che inizia con i dubbi della protagonista, dato il legame, per poi sfociare nel culmine, se ben ancora molto ci sarà da definirsi nei libri successivi. 

Non solo è la verità del mondo che sembra essere fondata sulle menzogne. Molti colpi di scena stravolgono anche il ruolo di amici e nemici. Si soffre, insieme alla protagonista, in momenti molto coinvolgenti.

Una storia avvincente, senza dubbio, intrigante. Se cerchi emozioni, questo libro te li può regalare.

Approfondimento
Fin dalle prime pagine ho apprezzato lo stile della scrittrice che ha rivelato due punti forti che mi hanno colpita: l’introspezione della protagonista e le frasi di pura filosofia, chicche che ne accrescono la qualità.

La narrazione è in prima (e unica) persona, cioè Nazafareen. Ma se pur non si ami questa scelta, come nel mio caso, non risulta pesante. Complice la scelta dei tempi verbali che non è il presente indicativo e le “chicche” scritte in frasi impersonali rendono la lettura più coinvolgente di quanto si pensi.

Un’altra perla che ho scovato in queste pagine è la mancanza di frasi fatte o termini abusati. L’autrice ha scelto con molta cura metodi di descrizioni originali e mai scontate. Mi riferisco a frasi come: brivido lungo la schiena, ormai antipatica a molti. 
Tuttavia, se da una parte usare frasi conosciute ai più vuol dire rendere intuitivo il testo, per contro potrebbe rappresentare un ostacolo alla comprensione. Infatti non riesco a capire tale scena: incrociò le braccia all’altezza delle caviglie. Che qualcuno me la spieghi, per piacere.

Le scene, poche ma potenti, tra Nazafreen e Darius mi hanno travolta. Ma appunto sono state troppo fugaci, troppo veloci. Al contrario, le scene di azione sono ben descritte, se pur a tratti introspettive, cose che però rallenta il tempo della narrazione e permette al lettore di assorbire la vicenda. 

Una grande difficoltà è stata fare chiarezza tra tutti questi “esseri” presenti: daeva, negormanti, magi e anti-magi, druj,  Immortali... Se pur a tratti spiegati, mi sono confusa lo stesso e non ho ritenuto necessario tornare sui passi e poter capire, perché non mi va di leggere un dizionario. Speravo in una chiarezza più avanti, ma in realtà sono rimasta ancora più confusa. Ad ogni modo, auspico che nei prossimi volumi io riesca a cogliere il senso di tutti loro.

Ultima pecca, se ben piccina, i nomi. Il mondo, se pur fantasy, è quello persiano (satrapo lo lascia intuire), quindi potrei capire l’esigenza di nomi inventati o coerenti con l’ambientazione. Tuttavia in molti mi sono risultati difficili da leggere compreso la protagonista: Nazafareen, a mio parere dal suono bruttissimo per gli italiani. Piacevolmente sorpresa invece per quanto riguarda il nome Iskander!

Conclusione
Potente, scritto con criterio e ben dettagliato, ma non pesante. Introspettivo, profondo e intrigante. Regala emozioni belle, ma anche sofferenza. Emotivo e coinvolgente.
Merita davvero una lettura!

Valutazione
✰/5

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